domenica 23 novembre 2014

Nominano il generale, congedano i soldati


Ragionando con uncollega ho compreso forse perché sia stat nominato direttore editoriale di un noto giornale il dottor Bruno Vespa, di cui non si mette assolutamente in discussione la professionalità né la capacità di trainare le testate che dirigerà dall'1 dicembre fuori dal pantano della crisi dell'informazione cartacea, certamente io non lo faccio. Si ragionava e si pensava con questo collega che magari, dopo anni e anni di collaborazione, abbiano deciso di regolarizzare la sua posizione, nonostante abbia ormai valicato la soglia delle settanta primavere e goda, si presume, di un'appropriata e meritata pensione
Ma c'è chi può e chi non può...
Peccato infatti non siano stati in qualche modo regolarizzati o stabilizzati quei corrispondenti e quei redattori con contratto a termine che al contratrio sono rimasti a casa, nonostante gli anni di più che onorato servizio, nonostante tutti i giorni da lustri contribuiscano in maniera determinante all'uscita dei del medesimo giornale in edicola, nonostante probabilmente con il compenso del nuovo direttore editoriale già pensionato si sarebbe potuto pagare almeno quattro o cinque – per stare basso – dei loro stipendi.
E così si nomina un nuovo generale, ma senza esercito, perché i soldati, i fanti li si congeda con un semplice “è stato bello, arrivederci”, senza nemmeno un grazie.
Temo pagherò tutto questo, non importa, non sarebbe la prima volta, è già successo, ma forse è tempo che tutti ci mettano faccia e chiappe, il nostro di volto, il nostro di sedere. Per provare almeno a cambiare l'andazzo: le nostre battaglie dobbiamo combatterle noi per primi.

2 commenti:

  1. Caro Giornalista mi fai specie che non hai capito come stiamo messi in questo paese. Chi è ricco....sarà sempre ricco e chi e povero.....

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  2. Questo non implica necessariamente accettare lo stato di fatto e non provare a cambiare la situazione.

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